Pellegrinaggio in elicottero ai siti Patrimonio dell’umanità

Nascosta alle pendici della penisola di Kii e al confine tra le prefetture di Nara e di Mie, villa Sasayuri-ann è rivolta verso Kyoto a nord, Ise a est, Nara e Ōsaka a ovest. Inoltre, i due siti più sacri della zona, i monti Yoshino e Kōya, si trovano a sud, il che pone villa Sasayuri-ann in posizione centrale, facendone un punto di partenza ideale per visitare la regione del Kansai. Oltre ai consueti trasporti via terra, siamo lieti di offrirvi un servizio aereo che costituirà senz’altro un’esperienza unica e indimenticabile.

Tre siti sacri (i monti Yoshino e Ōmine, il monte Kōya e il santuario di Kumano Sanzan) e le loro vie di pellegrinaggio (Ōmine Okugakemichi, Kōyasan Choishimichi e Kumano Sankeimichi) sono entrati a far parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO il 7 luglio 2004 in qualità di “Siti sacri e vie di pellegrinaggio della catena montuosa di Kii”.

Per quanto questi siti Patrimonio dell’umanità attraggano un gran numero di turisti dal Giappone e dal resto del mondo, sono collocati su un’area troppo estesa per poterla coprire in breve tempo con i tradizionali mezzi di trasporto.

La zona della penisola di Kii e di Nara costituisce il luogo d’origine della nazione giapponese e il territorio nel quale si sono sviluppate la cultura, la religione e le tradizioni del paese. Tuttavia, essendo una delle aree montuose più impervie del Giappone, è sempre rimasta isolata e non permette un facile accesso ai turisti.

Villa Sasayuri-ann ha recentemente inaugurato il suo esclusivo eliporto e offre due voli quotidiani per consentire ai visitatori di raggiungere in giornata questi luoghi sacri sulle montagne.

Percorso n. 1: Il volo del corvo Yatagarasu su Ōmine Okugakemichi

La catena montuosa dell’Ōmine, la cui forma ricorda un drago, ha cime di 1500 metri e si estende da nord a sud sulla penisola di Kii, da Yoshino a Kumano.
Qui sorge anche il più importante centro per la pratica dello Shugendō (ascetismo giapponese che pone la montagna al centro della propria visione religiosa), fondato da En-no-gyōja.

Ancora oggi la pratica dello Shugendō lungo la via di Ōmine Okugakemichi è considerata una delle più difficili; gli asceti percorrono di corsa circa 170 km sul crinale della catena montuosa dell’Ōmine.

Nel tempio di Yoshino Kinpusen-ji sul monte Ōmine si venera Kongō-Zaō-Daigongen in due luoghi: sulla cima, presso il tempio di Ōminesan-ji, e nel santuario Zaō-dō alle pendici del monte. Kongō-Zaō-Daigongen è il principale oggetto di devozione del tempio di Yoshino Kinpusen-ji, fondato da En-no-gyōja, che andò in cerca di questa entità spirituale dopo 1000 giorni di pratica sulla cima del monte Ōmine, detta Sanjōgatake.

L’elicottero decolla dall’eliporto privato di villa Sasayuri-ann e raggiunge un altro eliporto nei pressi del monte Yoshino.

La prima visita è al santuario di Zaō-dō, alle pendici della montagna, dopodiché sarà possibile ammirare dall’alto il tempio di Ōminesan-ji. Volando verso sud lungo la via di pellegrinaggio di Ōmine Okugakemichi, l’elicottero vi condurrà alla fermata successiva, l’eliporto nei pressi di Kumano-Hongū. Dopo aver visitato tre grandi templi, Kumano Hongū Taisha, Kumano Hayatama Taisha e Kumano Nachi Taisha, potrete decollare per fare ritorno a villa Sasayuri-ann.

Stando ai Nihon Shoki (“Annali del Giappone”), la penisola di Kii è il luogo in cui 2600 anni fa (nel 660 a.C., primo anno di regno dell’imperatore Jinmu) si svolse un evento significativo, intimamente legato alla fondazione del paese: Jinmu-tosei, la spedizione dell’imperatore Jinmu a est.
L’imperatore partì per questa impresa da Hyūga, situata a occidente e, dopo aver superato difficoltà e sofferenze, condusse le sue truppe da Kumano a Ōdaigahara, Uda, Yamato e l’odierna Kashihara, nella prefettura di Nara, dopodiché venne incoronato primo imperatore del Giappone l’11 febbraio del 660 a.C. (oggi, in questa data, si celebra il Giorno della fondazione nazionale).

Secondo la leggenda, Yatagarasu (un corvo mitologico) venne inviato da Amaterasu-ōmikami (la dea del sole) per salvare l’imperatore e condurlo sul monte Ōmine perché potesse proseguire da Kumano fino a Uda.
Sorto nel luogo sacro sul quale volò Yatagarasu, il tempio di Kumano Hongū Taisha ha scelto questo uccello come proprio simbolo; esiste inoltre un santuario dedicato a Yatagarasu presso Haibara, l’odierna Uda, vicino a villa Sasayuri-ann.



La Japan Football Association (Federazione calcistica del Giappone) ha adottato Yatagarasu come proprio logo, per ricordare questo uccello di buon auspicio legato alla fondazione del paese.

Percorso n. 2: Il cammino di Kūkai

A Yoshino e sul monte Kōya esiste un’antica strada. Questi due luoghi sacri sono la culla della fede e dello spirito giapponesi, che sono stati tramandati fino ai nostri giorni. 1200 anni fa, Kūkai (ricordato dopo la sua morte anche con il titolo onorifico di Kōbō-Daishi), fondatore del buddismo esoterico Shingon, raggiunse il luogo sacro del monte Ōmine da Yoshino, e praticò la sua religione tra le montagne cercando la verità dell’universo, anche se in quel periodo era ancora giovane studiava a Nara per diventare funzionario governativo. In seguito, andò sul monte Kōya e fondò un centro per la pratica del buddismo esoterico Shingon.




“Da ragazzo, Kūkai amava osservare montagne e fiumi e praticare nella natura. Partendo da Yoshino, camminò un giorno verso sud e due giorni verso ovest, finché trovò un pianoro dal quale si sentì ispirato; lo chiamò Kōya.”

Il “Cammino di Kōbō-Daishi” è stato realizzato 1200 anni dopo che il monte Kōya era stato scelto come luogo di pratica.

Nonostante la sua brevità, siamo convinti che questo pellegrinaggio aereo possa emozionare profondamente i viaggiatori moderni, richiamando il significato storico dei due monti, facendo sentire loro la grandezza della natura e del luogo sacro e permettendogli di percepire la determinazione di En-no-gyōja e Kūkai nel cercare la verità attraverso le pratiche ascetiche.

Il proprietario di villa Sasayuri-ann è stato spinto a realizzare i due percorsi aerei a causa del suo forte legame con questi luoghi sacri: è un praticante dello Shugendō ed è diventato monaco presso il tempio di Yoshino Kinpusen-ji, completando le pratiche di Okugakemichi e di Goma-kegyo. Inoltre, essendo cresciuto in una famiglia affiliata al tempio della setta Kōyasan della scuola Shingon (il Joraku-ji), ha studiato le gesta di Kūkai (Odaishisan) e, avendo effettuato quattro volte il Pellegrinaggio di Shikoku agli 88 templi, è stato anche nominato Sendatsu (guida dei pellegrini).